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Lei che prova a cucinare è davvero troppo divertente… le facce dell’ispettore Han e di suo padre mentre stanno mangiando la zuppa di alghe non hanno prezzo!!! E poi quando canta ubriaca… mi ha fatto sorridere. Anche se c’è da dire che, seppur ubriaca, ha detto delle cose giuste e se l’ispettore Han non dà le dimissioni è proprio grazie alle belle parole dette da lei.
Dopo il divertimento sono però arrivate le lacrime… mamma quanto ho pianto nella scena in cui il padre lo rivede (almeno quello che resta di lui). Ovviamente, a rendergli onore non c’è nessuno perché quel bastardo lo ha incastrato… maledetto, ma quando pagherà???
Ad essere sincera, non ho pianto solo in quel punto ma un po’ in tutto il primo dei due episodi. L’ispettore Han non solo voleva scoprire la verità, ma si stava anche prendendo cura del piccolo Park, che adorava mangiare omurice in continuazione, ecco perché è il suo piatto preferito.
E adesso che Park e l’ispettrice Cha hanno riaperto il caso di Inju, fin da subito hanno la conferma, dalla vittima stessa, che il fratello di Park era stato incastrato. A iniziare tutto è stato il figlio del capo della Inju Cementi, un ragazzino viziato e arrogante che non sopporta che gli altri possano essere migliori di lui e a cui non è piaciuto che la ragazzina gli abbia risposto per le rime.

Continua a indagare pur sapendo che questo può costargli la vita. E lo ha capito benissimo dalla discussione avuta con Park, una discussione davvero emozionante. Ovviamente, ci pensa anche il suo ex capo a ricordargli che la direzione che ha preso lo porterà alla rovina. Ma lui è testardo e vuole che la giustizia trionfi. Peccato solo che in amore sia un po’ “tonto” e che sembri non voler dare soddisfazione alla collega, che ora ha scoperto che ancora soffre per il suo primo amore. E poi lei finalmente trova il coraggio e gli confessa i suoi sentimenti… mamma mia come piange!!!

l’ispettrice Cha scopre come Park conosce l’ispettore Han. Certo che se la ricetrasmittente non si fosse accesa proprio in sua presenza, sicuramente non avrebbe mai potuto credere ad una storia così assurda. E Park vuole tentare il tutto per tutto per salvare il fratello. L’ispettore Han arriverà in tempo?

Purtroppo l’ispettore Han non è riuscito a salvare il fratello di Park. Diciamo che forse era inevitabile che accadesse, perché probabilmente senza quell’evento Park non avrebbe deciso di entrare in Polizia. Oltre al danno la beffa, però, ora lo stanno incastrando per la morte di Chi Soo… prove false e testimoni corrotti… quel maledetto!!!

l’ispettore Han parla tramite ricetrasmittente con l’ispettrice Cha… anche io stavo piangendo con lei… non riesco a immaginare quello che lei ha provato… parlare con l’uomo che ha amato e che ama ancora e che sa che è morto, ma in un certo senso è vivo… che casino!!!
Pian piano si ricompongono tutti i pezzi del puzzle e ora si capisce anche perché le comunicazioni avvengono sempre alle 23:23… è l’ora della morte dell’ispettore Han. Ovviamente più si avvicinano alla verità e più diventa pericolosa la situazione. Park, che pensa di essere il responsabile della morte dell’ispettore Han, arriva addirittura a sacrificarsi per salvare l’ispettrice Cha.
Ma i fili del destino si muovono in una direzione completamente diversa e così Park in realtà non muore perché l’ispettore Han non muore il 3 agosto, come sarebbe dovuto accadere e una serie di circostanze cambiano. Il piccolo Park riesce a crescere un po’ più sereno e insieme alla sua famiglia, ma ovviamente nessuno dei colleghi si ricorda di lui, solo l’ispettrice Cha si ricorda di lui.

l’ispettore Han, dopo essersi salvato va a casa di lei e si abbracciano… davvero una scena dolcissima. Peccato però che dopo lui scompaia lo stesso… passano 15 anni e lui risulta scomparso. E io a chiedermi… e ora che è successo???
A quanto pare non è morto e l’ispettrice Cha e Park stanno andando a incontrarlo. Posso solo immaginare e sperare che fino alla fine i 3 si rincontrino, dal momento che il messaggio finale sembra quello di essere sempre determinati e non arrendersi mai per arrivare dove si vuole. E me lo auguro davvero, perché, dopo tutti quei patemi, non me la sento di accettare un finale diverso.